“Non ci fosse una nota del ministero dell’Istruzione che documenta l’incredibile, ci sarebbe da pensare di assistere ad una farsa, in cui un sommo autore, un simil-Plauto, si diverte a scompaginare ruoli, a dire e non dire. Ma siamo nella realtà, quella della Scuola italiana, oggi alle prese con l’ennesimo paradosso ministeriale. Come definire diversamente, infatti, quanto riportato da alcune testate online, secondo cui non ci sarà proroga ai contratti Covid del personale docente e ATA assunto per far fronte all’emergenza epidemiologica. E il tutto avviene con la formula dello scaricabarile. L’inghippo sta tutto in un verbo: “potere” invece che “dovere”. Dal ministero, infatti, dicono che il dirigente scolastico “può” prorogare il contratto, non “deve”. Il che significa che la decisione è a sua discrezionalità. E inoltre si dimentica che i dirigenti non sono in possesso della copertura finanziaria necessaria alla proroga. Dunque “possono” ma con quali soldi? Nulla di più insensato poteva essere diramato dal ministero , specie perchè in assenza di specifiche direttive lasciano nelle ambasce i DS. Si consideri inoltre che tale pratica farà figli e figliastri e darà il via ad una ribellione di massa di tutto il personale vessato da tale, povera, autonomia di gestione contrattuale. Quei contratti “devono” essere prorogati, senza possibilità di alternativa o di selezione alcuna”.