L’unica buona notizie: non ci sarà la didattica a distanza. I ragazzi non saranno lobotomizzati come la piattaforma Rousseau ha fatto con voi.
“Nessuna fiducia al Governo Conte che sta alimentando la guerra civile tra gli italiani: partite iva contro statali, Italia del Nord contro quella del Sud, scuola pubblica contro paritaria, grandi aziende contro piccole imprese, famiglie che possono permettersi tre o 4 computer contro quelle che non ne hanno neppure uno. Invece di assumere i precari storici, con questo decreto si fa un nuovo concorsone aumentando il precariato storico. Il decreto scuola dovrebbe parlare di come si conclude l’anno scolastico, che finisce domani, di cosa aspetta alle famiglie da settembre, nessuna traccia, di come sostenere le paritarie per evitare che qualche centinaio di studenti si riversino nella scuola pubblica statale a causa della loro chiusura, nemmeno un accenno”.
È quanto ha dichiarato il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli intervenendo in aula sulla fiducia al disegno di legge di conversione del decreto sulla scuola.
“Il Coronavirus ha tecnicamente rianimato il governo Conte ma ne ha anche prolungato l’agonia. State come d’autunno sugli alberi le foglie”, dice Rampelli citando il poeta Giuseppe Ungaretti, il cui cinquantenario della morte è stato colpevolmente ignorato dai “ministri Franceschini e Azzolina perché patriota e anticonformista”.
“Sono passati dal vaffaday alla burla, dall’abbraccio con Putin agli abbracci con l’impero comunista cinese in funzione anti-Nato. Lo dico come ex ragazzo del Fronte della Gioventù che partecipò a una manifestazione contro il presidente degli Stati Uniti Bush senior a Nettuno e fu brutalmente malmenato. Craxi a Sigonella, D’Alema a Belgrado, Berlusconi con Bush e Putin a Pratica di Mare, gli accordi con Gheddafi furono tutte operazioni fatte in autonomia senza mettere in discussione il Patto Atlantico come sta facendo il governo Conte. Alleati sì ma servi mai, di questi eventi che hanno scritto pagine gloriose nelle nostre relazioni internazionali parleranno i libri di storia. Di Conte, Di Maio e Zingaretti non ci sarà traccia neppure sui fumetti di lupo Alberto e della gallina Marta”.
“L’unica buona notizia- ha concluso Rampelli- è che non ci sono provvedimenti per sistematizzare l’insegnamento in rete. Noi saremo sempre per la relazione umana coi professori, le amicizie, gli amori, le trasgressioni e le sanzioni, l’emozione di un’interrogazione o di un esame. Siamo contro la società della solitudine e del contratto e vi batteremo sempre e comunque per la comunità dei sentimenti che distingue vivaddio la persona dalla macchina. Avete fatto bene a ripensarci, questa ipotesi di lobotomizzare i ragazzi come la piattaforma Rousseau ha fatto con voi non la faremo passare mai”.