“La decisione del ministero dell’Istruzione e del Merito di inviare una circolare in cui dai documenti ufficiali sono banditi segni grafici, come asterisco e schwa, va nella direzione giusta. Anche l’Accademia della Crusca più volte ha fatto notare che queste pratiche sono grammaticalmente sbagliate. Si tratta di una decisione che non deve però essere solo letta come un inappropriato uso della nostra meravigliosa lingua, di cui va preservata la bellezza. Va anche e forse soprattutto interpretata come un freno allo sdoganamento delle ideologie gender e woke che implicitamente quei segni grafici rappresentano, importati da oltre oceano e che hanno colonizzato anche la sinistra italiana.
Sono battaglie che come Fratelli d’Italia abbiamo intrapreso da tempo e che coerentemente portiamo avanti seguendo quelli che sono i nostri valori di riferimento. Dal governo l’ennesima operazione di buon senso. La scuola ha esigenze e priorità che finalmente, grazie all’impulso di questo esecutivo e del ministro Valditara, ha finalmente cominciato ad affrontare dopo gli anni bui del passato”. Lo ha detto Alessandro Amorese, capogruppo di Fdi in commissione Cultura alla Camera e responsabile Cultura del partito.
“La lingua italiana fa parte del nostro patrimonio culturale immateriale, della nostra storia, della nostra identità. Per questo va protetta e custodita come un bene prezioso. Nella scuola, luogo deputato alla formazione delle nuove generazioni, è fondamentale promuovere un uso corretto della lingua italiana, senza forzature ideologiche che rischiano di generare confusione. La comunicazione e il linguaggio devono essere chiari, accessibili e rispettosi delle regole grammaticali”, aggiunge il deputato di Fratelli d’Italia Grazia Di Maggio, componente della commissione Cultura e Istruzione.
“La nostra lingua ha una storia millenaria e una struttura ben definita, che non può essere alterata da forzature ideologiche prive di fondamento normativo. L’italiano deve essere tutelato e trasmesso correttamente alle nuove generazioni, senza inutili artifici che rischiano di compromettere la comprensibilità dei testi ufficiali e la stessa funzione educativa della scuola”, conclude in una nota Fabio Pietrella, deputato di Fratelli d’Italia,