Torniamo a parlare di bellezza
Salve a tutti!
Siamo a un nuovo inizio di Sovrana bellezza che riprende oggi dopo le vacanze estive.
Torniamo a parlare di bellezza, dunque, di quella conosciuta, celebre, nota a tutti e quella che si scopre negli ambiti più insoliti.
Questa estate mentre parlavo con una scultrice le ho chiesto se si potesse includere nel concetto di bello anche qualcosa che presenta difetti, un viso invecchiato ad esempio o un’opera d’arte danneggiata.
La risposta mi ha lasciato meravigliata: “La bellezza è verità, è bello ciò che è vero, quindi la mia risposta è sì.”
Questo dialogo mi ha aperto nuove prospettive e ho iniziato a ripensare il significato di bellezza come uno spazio più ampio di quello che avevo sempre ritenuto, dove scoprire meraviglie inedite da raccontare. Sovrana bellezza punterà quindi la sua attenzione anche su ciò che esula dal concetto di bellezza strettamente inteso come rispetto di canoni stabiliti, di misure fissate.
L’Italia è affascinante perché ha una storia millenaria che racconta attraverso le sue opere d’arte ma anche attraverso gli strumenti usati dai suoi artigiani, il disordine dei loro laboratori, le opere realizzate danneggiate dal tempo. È bello lo scalpellino di uno scultore, il tornio di un ceramista, il laboratorio di un falegname o di un sarto perché sono autentici, raccontano il processo creativo che ci meraviglia e ci emoziona.
La bellezza non è perfezione e’ verità.
Ci vediamo qui il 3 ottobre con una nuova storia di Sovrana Bellezza!
Foto: di Susanna Pozzoli