«Sono ovviamente contenta che le due ragazze, Greta e Vanessa, siano tornate a casa sane e salve ma ora è il momento di fare piena luce su tutta questa faccenda surreale che presenta troppe zone d’ombra.
Innanzitutto trovo folle che dei comuni cittadini, o peggio ancora delle ragazzine totalmente inesperte, si improvvisino cooperatori internazionali e vadano allo sbaraglio in zona di guerra. Peraltro non si capisce bene a fare cosa e a favore di chi, così come non si capisce perché queste scelte sconsiderate debbano poi diventare un problema per lo Stato. Poiché credo che ognuno debba assumersi pienamente la responsabilità e le conseguenze delle proprie scelte, con Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale proporremo ogni possibile misura anche in Parlamento affinché questo principio sia stabilito per legge».
È quanto scrive il presidente di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Giorgia Meloni, in un editoriale pubblicato sul sito www.fratelli-italia.it.
«Merita una riflessione a parte, poi, la prassi italiana di pagare riscatti per la liberazione di alcuni ostaggi, nonostante il nostro Stato vieti ai cittadini comuni di farlo in caso di sequestro di persona. Questo è folle, ma lo è ancor di più pagare un riscatto a delle organizzazioni terroristiche che sicuramente utilizzeranno quei soldi per uccidere migliaia di innocenti a casa loro e probabilmente per foraggiare anche atti terroristici in Occidente. Questa è una scelta miope, mossa solo da ragioni di bieca propaganda politica portata avanti da governi di cartone, che si disinteressano delle reali conseguenze di questi gesti ma che guardano solamente al loro ritorno di immagine immediato. Con ogni probabilità l’unica strada da percorrere per mettere un argine a questa deriva è introdurre una legge chiara e precisa che vieti allo Stato di pagare riscatti», prosegue Meloni.
«Infine, e non ho paura di dirlo chiaramente, ho il forte sospetto che dietro a tutta questa pratica del pagamento di riscatti ci sia chi, anche qui da noi, abbia un cospicuo tornaconto. Vorrei sapere con esattezza quali sono stati i “costi” di intermediazione per queste operazioni, quali i costi pagati a sedicenti contatti e avvocati vari e in che modo sia possibile verificare la trasparenza di questi ingenti movimenti di soldi. Non mi stupirebbe scoprire che, dietro questi pagamenti di riscatti, ci sia chi ci campa. Motivo per il quale mi auguro che su questo la magistratura tenga ben aperti gli occhi e che al contempo verifichi con grande attenzione anche l’intera dinamica che ha portato le due improvvisate cooperanti in Siria e le modalità di sequestro delle due», conclude il presidente di FdI-An.
Roma, 16 gennaio 2015