Salgono dal teatro Olimpico le prime note della canzone “ Who wants to live forever” i ragazzi ballano e cantano sul palco. Hanno dai 14 ai 18 anni e ogni anno a maggio mettono in scena uno spettacolo scritto e realizzato interamente da loro per dire “No al bullismo”. Sono i ragazzi del centro Bulli Stop creato dalla Prof. Giovanna Pini con i ragazzi dell’Istituto Paritario G.G.Visconti di Roma che dedicano la rappresentazione alle vittime di bullismo e a coloro che a causa di questa piaga hanno perso la vita.
Giovanna Pini è una bella donna dal sorriso luminoso, energica e instancabile.
I suoi studenti la adorano. Questa insegnante ha una straordinaria capacità di comprenderli, anche quando esprimono il contrario di ciò che vorrebbero veramente, anche quando si nascondono dietro una maschera che sembra impenetrabile. Giovanna entra in comunicazione anche con i caratteri più difficili, abbatte le loro barriere, conquista la fiducia di chi ha imparato a non fidarsi di nessuno. Per i suoi ragazzi è un punto di riferimento saldo, una certezza. È docente all’università di Roma 3 in quella che, grazie a lei, è diventata una disciplina riconosciuta scientificamente: il teatro di animazione pedagogico.
Spiega che attraverso la recitazione i ragazzi fanno emergere i lati positivi del loro carattere e le loro capacità e precisa:”L’ho definito teatro di animazione perché scomponendo la parola in “anima” e “azione” emerge proprio la funzione del teatro pedagogico: mettere l’anima dei ragazzi in azione così l’aggressività diventa attitudine a essere guida di coloro che sono più fragili.” Negli anni 80 Giovanna si iscrive a Firenze alla Bottega di recitazione di Giorgio Albertazzi e Vittorio Gassman. E’ un’allieva brillante e viene scelta tra 1500 studenti per una borsa di studio, insieme a altre due ragazze e a sei ragazzi. Mentre frequenta la Bottega di recitazione si iscrive alla facoltà di pedagogia e insegna recitazione nella scuola dei Padri Scolopi. L’insegnamento della recitazione nella scuola le consente di scoprire che i bambini più aggressivi si calmano se viene assegnato loro il ruolo di guida dei bambini più deboli. In sostanza “il bulletto”, investito del ruolo di “insegnante”, aiuta i compagni più fragili invece di vessarli, mentre le potenziali vittime si sentono gratificate e considerate dal bullo.
La violenza che potrebbe scaturire dall’incontro tra ragazzi di indole diversa viene così disinnescata sul nascere, trasformata in energia positiva. Giovanna si dedica allo studio di queste dinamiche, elabora la teoria che considera la recitazione come il mezzo per far emergere qualità dai ragazzi che potrebbero sviluppare comportamenti aggressivi o che al contrario sarebbero potenziali vittime di bullismo e la sperimenta nelle scuole su un numero elevatissimo di casi.
Forma due gruppi: i ragazzi che fanno teatro e quelli che non lo fanno e osserva le differenze: nel gruppo che non fa teatro permane l’aggressività di alcuni a danno dei più insicuri, nel gruppo che fa teatro i ragazzi lentamente trasformano la loro aggressività in capacità di guidare i più deboli: un ragazzo balbuziente piano piano smette di balbettare, uno studente tanto aggressivo da avere problemi di apprendimento nel tempo acquista fiducia in se stesso e inizia a collaborare con l’insegnante che prima contestava e rifiutava. Giovanna prosegue gli studi universitari di pedagogia, si laurea con 110 e lode e consegue due master sulla formazione come educatore. Conduce le sue ricerche con grande meticolosità e le sviluppa al punto che la sua teoria, ormai ampiamente sperimentata con risultati inconfutabili, viene riconosciuta dal laboratorio O.L.T.R.E.E.E. dell’Universita’ di Roma 3. In breve ottiene la cattedra nella disciplina di “Teatro di animazione pedagogico”. È la prima a elaborare la teoria scientifica del teatro di animazione pedagogico, disciplina che nasce così in Italia da una ricercatrice italiana. Un teatro che non ha il fine di curare aspetti patologici ma di far emergere potenzialità di cui gli stessi ragazzi non sono consapevoli.
Giovanna è tra i primi studiosi della piaga del bullismo che comincia a diffondersi nelle scuole. Ne studia le manifestazioni e giunge a codificarne le caratteristiche: ripetitività dell’evento, asimmetria di potere, intenzionalità. Questa giovane professoressa va contro corrente, mentre gli altri insegnanti ritengono che i bulli siano ragazzi problematici, malati, lei pensa che non si tratti di comportamenti patologici ma di atteggiamenti che nascono dalla mancanza di conoscenza, dall’insicurezza, dalla debolezza di carattere: il bullo è fragile tanto quanto la sua vittima. Le viene così l’idea di un luogo in cui i ragazzi possano ritrovarsi per conoscersi, parlarsi, imparare a rispettarsi, a riconoscere le qualità di ognuno e soprattutto a superare la paura di non riuscire a essere ciò che si vorrebbe.
Nasce così il Centro Nazionale Bulli Stop presieduto da Giovanna Pini che, tra le altre attività e iniziative, prepara i ragazzi allo spettacolo teatrale che si tiene ogni anno a maggio al teatro Olimpico di Roma per dire a tutto il mondo che non si può morire di bullismo. I ragazzi vengono divisi in laboratori secondo le loro attitudini: regia e drammaturgia, recitazione, danza, coro, solisti, creazioni musiche, costumisti, truccatori, organizzazione spettacolo, scenografi, ufficio stampa, fotografi, video, pubbliche relazioni, grafica locandine e programmi di sala.
Direttore Artistico Nazionale del Centro è Alessandro Gassman e Presidenti onorari il Gen. Luciano Garofano e Maurizio Costanzo. Max Gazzè e Enrico Papi ne sono ambasciatori, Gabriele Cirilli e Amadeus portavoce, Maria Grazia Cucinotta madrina. Molte altre personalità si sono unite a Giovanna Pini nella sua battaglia contro il bullismo, tra gli altri Pierfrancesco Favino, Souad Sbai, Isabella Rauti, Paolo Genovese, Simona Izzo, Lorella Cuccarini, Paola Perego, Giorgio Tirabassi.
Il Centro Nazionale Bulli Stop ha il patrocinio, tra gli altri, del MIUR, del Ministero dell’Interno, della Regione Lazio, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Croce Rossa Italiana, della SIAE, del CONI.
Nel 2016 e nel 2017 Giovanna Pini, in qualità di Presidente del Centro ha ricevuto la medaglia dal Presidente della Repubblica. Salgono dal teatro Olimpico le prime note della canzone “Who wants to live forever” i ragazzi che si occupano dell’organizzazione si muovono in silenzio, nel buio della sala gremita di spettatori prendono in braccio di sorpresa la Prof. Giovanna Pini e la portano in trionfo sul palcoscenico.
Il pubblico commosso si alza in piedi per applaudire, un applauso infinito che varca il teatro e si diffonde nella notte come una luce, un canto, una speranza.
La Sovrana Bellezza siamo noi.