Si chiama TOD’S perché si pronuncia nello stesso modo in tutte le lingue del mondo e la sua storia parte da lontano.
È il 1900, Filippo Della Valle fa il calzolaio a Sant’Elpidio a Mare, nelle Marche. Usa la cucina di casa come laboratorio aiutato dalla moglie e da sei figli, tra i quali Dorino e Pasquale che due volte alla settimana vanno in bicicletta a Forlì, Pescara e Bologna a vendere le scarpe ai commercianti che hanno le bancarelle al mercato.
Negli anni sessanta Dorino apre il proprio calzaturificio. La moglie, Maria cuce le tomaie e per tenere d’occhio il figlio, Diego, lo porta con se’ e lo fa giocare con pezzi di cuoio, stringhe, attrezzi da calzolaio.
Diego cresce tra ceste piene di scarpe, fili per cucire, suole e tomaie.
I genitori vogliono che studi e si laurei ma Diego non è portato per gli studi universitari, preferisce il laboratorio di suo padre con l’odore del cuoio che gli ricorda la sua infanzia.
Va negli Stati Uniti a studiare marketing e l’esperienza americana gli fornisce idee per realizzare prodotti innovativi da produrre artigianalmente, con materiali di pregio ma soprattutto gli fa comprendere l’importanza di creare un proprio marchio.
Quando torna in Italia, alla fine degli anni settanta, Diego entra nell’azienda di famiglia che conta 150 dipendenti, mentre le altre aziende della zona ne hanno circa 10 e crea il marchio Diego Della Valle.
Per pubblicizzare il suo marchio propone a alcuni stilisti di far sfilare, gratuitamente, in passerella le modelle con le sue scarpe.
Il suo nome inizia così a diffondersi.
All’inizio degli anni ottanta, ispirandosi a un paio di scarpe indossate da un pilota americano, lancia quello che diventerà il prodotto simbolo dell’azienda: i mocassini con una suola con 133 mini sfere di gomma in rilievo, un prodotto artigianale che richiede oltre cento complesse fasi di lavorazione.
Nel 1986 Diego Della Valle diventa amministratore delegato dell’azienda che cambia nome e da Calzaturificio Della Valle diventa TOD’S.
Diego sceglie questo nome perché è facile da ricordare e si pronuncia nello stesso modo in tutte le lingue, è quindi adatto a un prodotto destinato a diffondersi in tutto il mondo.
TOD’S diventa universalmente sinonimo di lusso e eleganza, trae spunto dalla tradizione e si proietta nel futuro utilizzando materiali di pregio, tecnologicamente avanzati.
A questo criterio si ispira la linea di abbigliamento Fay, creata alla fine degli anni ottanta, che produce le famose giacche che si ispirano quelle dei pompieri di New York e la linea di pelletteria Hogan che riproduce le scarpe inglesi da cricket degli anni trenta.
Le scarpe di Della Valle vengono indossate da Gianni Agnelli, Kevin Costner, Richard Gere, Michael Douglas.
Nel 2007 l’azienda rileva il marchio Elsa Schiaparelli e nel 2008, in collaborazione con Marcolin, inizia la produzione di occhiali Tod’s e Hogan.
Tod’s ha acquisito anche il marchio francese Roger Vivier, caso virtuoso in un’epoca in cui i marchi di lusso italiani vengono comprati da aziende estere.
Ha aperto negozi in tutti i i Paesi del mondo e conta attualmente oltre 4000 dipendenti.
Molti degli gli artigiani che lavorano alla realizzazione di scarpe, borse, accessori conoscono Diego da quando era piccolo e la loro storia professionale si intreccia indissolubilmente con la storia del marchio e dei suoi prodotti.
L’orgoglio di lavorare per un’azienda così prestigiosa li induce a essere perfezionisti, attenti ai minimi dettagli, dalla sfumatura del colore di una borsa alle cuciture di un paio di scarpe.
Tod’s ha intrapreso iniziative nel mondo dell’arte e dell’impegno sociale: nel 2011 ha finanziato il progetto di restauro del Colosseo e nello stesso anno è entrata nella fondazione del teatro alla Scala di Milano.
Di recente ha donato ai ragazzi della comunità di San Patrignano pellami per eseguire, sotto la supervisione degli artigiani del marchio, due collezioni di borse e piccola pelletteria il cui ricavato verrà destinato alla comunità.
Tod’s si è diffusa in tutto il mondo, è presente in continenti molto lontani dall’Italia ma il suo stabilimento è sempre a Sant’Elpidio a Mare, dove Filippo aveva la sua piccola bottega cento anni fa.
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