“Il blocco del mercato della cessione dei crediti sta mandando in crisi le imprese che volevano usufruire del Superbonus e si trovano ora impossibilitate a cedere i crediti accumulati perché banche e istituti di credito hanno terminato i plafond a disposizione. Il dl Aiuti non risolve il problema perché prevede che le banche possano cedere ai soli clienti “professionali” i crediti maturati a partire dal 1 maggio 2022, dunque i crediti precedenti, quelli che hanno saturato il mercato, restano al loro posto e non possono essere destinati altrove.
Di questo passo la situazione è destinata a collassare perché molte aziende hanno concluso i lavori ma non riescono a cedere il credito accumulato, altri lo hanno ceduto solo parzialmente con i Sal conclusi, e ora hanno debiti con i fornitori che non riescono a pagare perché non hanno la disponibilità economica che sarebbe dovuta derivare dai crediti ceduti. Ciò sta portando molte imprese sull’orlo del fallimento e allo stesso tempo stanno sorgendo migliaia di contenziosi dovuti alla sospensione dei lavori.Serve una soluzione: è necessario prevedere la cessione dei crediti maturati anche prima del 1° maggio o consentire a Poste Italiane e Cassa Depositi e Prestiti di diventare un “compratore di ultima istanza” per questi crediti incagliati.
Fratelli d’Italia si farà carico di proporre interventi al governo che dovrà assumersi le proprie responsabilità se non vorrà condannare a morte le imprese che si sono fidate dello Stato e che hanno creduto nelle opportunità del Superbonus”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini, capogruppo nella Commissione Bilancio.