“Il bonus facciate doveva costare 5,9 miliardi ma è arrivato a 26,5. Il Superbonus doveva costare 35 miliardi ma è arrivato a 122 miliardi al 31 marzo 2024. Il dato emerge dalle elaborazioni mensili di Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. In generale i crediti legati ai vari bonus edilizi che sono stati ceduti o scontati dalle imprese in fattura sono attualmente a quota 148 miliardi di euro.
Al conto vanno aggiunti i crediti che i titolari portano direttamente in detrazione dalle imposte, si stima un altro paio di miliardi. Oltre 150 miliardi di euro che lo Stato non ha incassato o non incasserà e che hanno ipotecato le manovre finanziarie per un decennio e ancora di più le speranze di ridurre il suo debito. In questo scenario bisogna aggiungere che tendenzialmente ha beneficiato del bonus, gente che la maggior parte delle volte non ne avrebbe avuto nemmeno questo gran bisogno.
Con i soldi disponibili, tenendo conto anche dell’aumento degli interessi da pagare dovuto al costo del denaro, il governo Meloni sta facendo miracoli intervenendo laddove c’è necessità sociale senza sperperare un centesimo. È tragicomico sentire la morale da parte di chi ha lapidato i soldi degli italiani tra banchi a rotelle, monopattini e previsioni farlocche dei bonus. La cosa peggiore però è stata quella di privatizzare i profitti nelle mani dei general contractors, grandi aziende e banche che hanno acquistato il credito a condizioni favorevolissime che per anni non pagheranno tasse e socializzeranno le perdite. Hanno scambiato i soldi degli italiani per quelli del monopoli e parlano ancora”.
Lo dichiara il vice responsabile nazionale del Dipartimento Imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti.