“Le soluzioni sul superbonus ventilate non sono sufficienti a risolvere il caos creato in queste settimane. C’è bisogno di una norma transitoria che consenta l’immediata possibilità per le aziende oneste di cedere i crediti acquisiti prima del 12 novembre 2021, altrimenti se ne farà una strage. Questi crediti, frutto solo di lavoro e caricati nel cassetto fiscale secondo le norme in vigore, non sono retrocedibili al committente”. E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.
“Ormai la mancanza di liquidità, che perdura da 4 mesi, – ha aggiunto- sta facendo fallire le imprese, finora costrette a licenziare di giorno in giorno maestranze e professionisti. In questa situazione tragica non è stato neppure previsto il differimento del pagamento IVA o degli F24. Più o meno il 15 marzo le cessioni per l’anno 2021 non saranno più cedibili ma solo utilizzabili per le tasse, ma non sarà possibile pagarci l’IVA o altri tributi. L’eccedente sulle tasse andrà perduto”.
“Inoltre, si debbono riattivare con una procedura d’urgenza- ha precisato- le acquisizioni delle cessioni per i crediti maturati che vengono controllati attraverso gli advisors come Deloite e Ernst&Young, garantire la possibilità di cessione alle imprese che hanno operato correttamente secondo le leggi vigenti e oggi si vorrebbe pagassero per quelle che hanno truffato lo Stato”.
“In tutto questo, c’è anche un altro paradosso- ha concluso Rampelli – è il caso di imprenditori che per far fronte alla crisi di liquidità hanno versato soldi loro nelle casse societarie e avranno come esito l’abbassamento del rating bancario, come se il caos gestionale fosse una loro responsabilità”.