“L’errore è stato quello di non aver previsto una rigida fase di controlli prima di attivare la cessione del credito soprattutto da parte di Poste e Cdp, perché le banche li hanno fatti e non hanno regalato soldi a nessuno. Aver effettuato i controlli dopo e aver scoperto frodi ultramilionarie, ha comportato però una toppa peggiore del buco con il blocco della cessione, la chiusura delle piattaforme di Poste e di Cdp, lo strangolamento di migliaia di attività imprenditoriali che oggi si trovano sull’orlo del baratro. La responsabilità di quanto accaduto non deve ricadere sulle imprese e sui lavoratori. La soluzione deve essere attivata subito. Ci vuole un decreto legge che abroghi l’articolo 28 del dl in vigore. La situazione è talmente grave che a questo settore, al quale si deve buona parte del Pil prodotto negli ultimi mesi, non si può chiedere di aspettare i 60 giorni per la conversione del decreto Sostegni Ter. Paghi chi ha sbagliato, a causa anche di un’applicazione ideologica di questo strumento voluta da certi incompetenti, e si lascino in pace le aziende oneste che hanno interpretato al meglio l’opportunità di lavoro e sviluppo che gli ha dato lo Stato italiano”.
È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia incontrando una delegazione di imprenditori edili.