…DELL’INFORMAZIONE. “Il servizio pubblico televisivo non garantisce il pluralismo nell’informazione e non lo garantisce nemmeno il Tg1.
Nonostante la legge sulla par condicio sia un mostro giuridico è paradossalmente l’unico strumento capace di evitare la cancellazione dai Tg di FDI AN e del suo milione e 200mila elettori”. È quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli, componente della commissione di Vigilanza Rai durante l’audizione del direttore del tg1 Mario Orfeo.
“Fratelli d’Italia – ha detto Rampelli- è passata da una presenza insufficiente, ma comunque rilevata, nel corso della campagna elettorale a una presenza sostanzialmente irrilevante nei mesi successivi con il ridicolo 0,3-0,5% di presenza nella testata condotta dal direttore Orfeo.Mentre partiti politici nati da scissioni parlamentari che non hanno preso consensi dai cittadini si trovano con percentuali di presenza televisiva (tempo antenna) fino a 10 volte superiore, FDI AN non riesce a comunicare agli italiani le proprie posizioni politiche e parlamentari”.
“In nessun caso – ha proseguito il capogruppo – FDI AN intende delegare alla sola professionalità di giornalisti e direttori il diritto a garantire un’informazione plurale ed equilibrata. A maggior ragione per la RAI, azienda interamente pubblica pagata dagli utenti, che ha il dovere, secondo un sistema di regole chiare consultabili dai cittadini in modo trasparente”.
“In questo quadro – ha concluso Rampelli – vale la pena ricordare una clamorosa sovraesposizione del presidente del Consiglio Renzi e del governo. Ad agosto, sul tg1 il presidente del Consiglio ha avuto 3 ore e 28 minuti, il governo 3 ore di servizio giornalistici”.