Protesta di ‘Fratelli d’Italia’ contro il blocco dei diesel Euro 3 questa mattina davanti a Palazzo Civico. “Questo provvedimento – ha affermato Agostino Ghiglia, deputato di Fratelli d’Italia – ha di fatto messo le manette agli automobilisti, impedendo a cittadini e residenti di muoversi liberamente con il proprio mezzo in Torino. Si tratta di una boutade propagandistica di Fassino e co., un modo iniquo e strumentale di dare voce a quella coscienza radical-chic della sinistra estrema. Non solo è un danno sociale enorme che colpisce duramente le famiglie, costrette a sostenere una spesa rilevante come la sostituzione di un’auto, in un momento in cui tutti tirano cinghia, ma ha un effetto ambientale nullo: come si può pretendere di incidere sulla qualità dell’aria con simili provvedimenti? Bisogna attuare interventi strutturali e non intervenire con palliativi emergenziali”.
“Colpevolizzare l’auto – chiosa Paola Ambrogio, consigliere comunale di Fratelli d’Italia e promotrice della manifestazione – non serve a nulla: da un lato le origini dell’inquinamento sono numerose (caldaie, produzione di energia, industrie, etc), dall’altro la Pianura Padana è un catino geografico particolare in cui la capacità dispersiva è molto bassa. In pratica Torino non inquina più delle altre grandi metropoli europee, anzi: è solo che qui gli effetti sono più diretti ed evidenti. Detto questo, occorre concentrare gli sforzi altrove, non certo sulla libertà dei torinesi: potenziare il TPL, procedere a tappe forzate con la linea 2 della metropolitana, accelerare sulla tangenziale est, privilegiare il trasporto su ferro rispetto a quello su gomma (su tutte la linea Torino-Lione) e rimettere in funzione le quasi duemila spire di controllo traffico remoto ora in disuso”. “La delibera di giunta – aggiunge Maurizio Marrone, consigliere comunale di Fratelli d’Italia – che impone questi limiti folli ricordo che è stata approvata senza Fassino e senza l’assessore alla Viabilità. Inoltre consiglieri di maggioranza e persino il vice sindaco premono sul ritiro del provvedimento. Prevediamo quindi che questa ulteriore limitazione al traffico avrà vita breve”.
Torino, 9 gennaio 2013