Invece di parlare di Ungheria e Polonia chiedere revoca Turchia candidato Ue
“Paradossale audizione del Ministro Amendola in Commissione che ha riportato, con malcelata fierezza, la posizione della Ue sullo Stato di diritto e le condizionalità a Polonia e Ungheria, accreditandosi come uno dei protagonisti della politica ricattatoria e persecutoria della Ue. Il problema è che, nella medesima audizione, il Ministro ha ammesso il quasi nulla di fatto contro la Turchia del Sultano Erdogan e il rinvio al marzo 2021 di ogni decisione. Forse in Turchia i diritti umani, sociali e politici trovano maggiore consacrazione che in Polonia e Ungheria? La Turchia non è forse quella nazione che ha invaso la sovranità marittima di Cipro nel più assordante silenzio delle cancellerie europee? Eppure, anche questa volta l’Europa ha mantenuto il medesimo doppiopesismo: ringhiare con i sovranisti e accucciarsi, come un eunuco, di fronte al Sultano Erdogan. Prima di discutere di Stato di diritto di Ungheria e Polonia, l’Italia dovrebbe chiedere la revoca dello status di paese candidato alla Ue della Turchia che frutta miliardi di euro al Sultano che poi li spende per agitare l’integralismo islamico contro la nostra civiltà”.
Lo dichiara Andrea Delmastro, deputato di Fratelli d’Italia e capogruppo FDI in commissione Esteri.