“Il via libera dato dal governo al possibile ingresso della Turchia nell’Unione europea rappresenta una scelta grave, che rischia di essere un ulteriore elemento di sgretolamento dei valori fondamentali dell’Ue. Una scelta incomprensibile anche alla luce del clima fortemente discriminatorio in cui sono costrette a vivere le donne turche nel loro Paese. La Turchia, infatti, è un Paese dal diritto consuetudinario ancora fortemente patriarcale, dove continua ad esserci tolleranza verso i delitti d’onore, anche se vietati dalla legge, e dove stupri e violenze domestiche sono sempre più frequenti. Senza considerare la pratica diffusa dei matrimoni forzati e precoci con il fenomeno delle spose bambine. Insomma, la Turchia rappresenta uno Stato in cui i diritti delle donne risultano quotidianamente contraddetti, dall’accesso all’istruzione al mercato del lavoro. Basti pensare che le donne turche occupate sono meno della metà della media europea. Il governo, anche alla luce delle discriminazioni di genere, riveda quanto stabilito dalla Relazione, e consideri prioritario il rispetto dei diritti delle donne all’ingresso della Turchia in Europa”.
Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, responsabile Pari Opportunità dell’Esecutivo nazionale di Fratelli d’Italia