“Fratelli d’Italia da mesi chiede la dichiarazione dello “stato di crisi” per il settore del turismo, una scelta che avrebbe consentito di usufruire appieno degli aiuti di stato autorizzati dall’Ue. L’Ue è stata finora latitante: non si sono viste le risorse dedicate al turismo nel Recovery Fund, che il Commissario Breton aveva promesso addirittura nella misura del 25%. E non è stata prevista nel bilancio 2021-27 una linea di bilancio specifica per il settore. Ora attendiamo la comunicazione della Commissione sul “green pass” e ci auguriamo che possa nascere uno strumento interoperabile in cui raccogliere le diverse certificazioni sanitarie, non solo vaccinali, per evitare corridoi bilaterali e accordi discriminatori che stanno tagliando fuori l’Italia dai flussi della prossima estate. Infine, occorre una forte iniziativa politica per disattivare la direttiva Bolkestein per le imprese balneari, che dopo anni di incertezza normativa ora subiscono sentenze di vari tribunali e iniziative dell’Antitrust. Occorre ribadire con forza che le nostre spiagge sono beni e non servizi e come tali non devono rientrare nel campo di applicazione della Bolkestein”.
È quanto ha dichiarato il Capodelegazione di Fratelli d’Italia e relatore ombra sul turismo al Parlamento europeo, intervenendo al convegno “Turismo e piano di ripresa Ue” organizzato dall’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia.