“Se con Bruxelles risulta impossibile anche improntare una banale videoconferenza, come è accaduto questo pomeriggio per la Commissione LIBE (Affari Interni e Giustizia), c’è veramente da preoccuparsi. Quello che è accaduto è l’ennesima brutta pagina dell’istituzione europea, ma ancor più grave dell’aspetto tecnologico è che all’ordine del giorno di tale riunione ci fosse una condanna dell’Ungheria per il mancato coinvolgimento del Parlamento magiaro nella lotta al Coronavirus, quando in Italia accade ben di peggio”.
E’ quanto dichiara l’eurodeputato di Fratelli d’Italia-ECR, Nicola Procaccini, commentando la fallita riunione ufficiale di oggi in videoconferenza tra i coordinatori della Commissione LIBE,. “Trovo assurdo che dopo un’ora e mezza di tentativi patetici, il presidente della Commissione LIBE abbia dovuto alzare bandiera bianca: impossibile sentirsi l’un l’altro, impossibile vedere e ascoltare l’intervento del Commissario Johansson a causa dei problemi di connessione. Una situazione incredibile, per una istituzione a cui l’Italia ogni anno versa in media 13 miliardi e che dovrebbe dare per consolidata una tecnologia alla portata anche dei cittadini europei più “antidiluviani”. Ma la cosa davvero incredibile e’ l’ordine del giorno che, ignorando l’emergenza in atto, prevedeva un’azione di condanna della legge che si sta per votare in Ungheria, in virtù della quale si attribuisce al governo Orban la possibilità di emanare decreti di urgenza fino al termine dell’emergenza sanitaria. Sostanzialmente è quello che sta facendo da settimane il premier Conte in Italia senza che nessuno in Europa si indigni: per queste stesse azioni, invece, la UE si precipita ad assegnare a Orban l’etichetta di antidemocratico”.