“Dopo lo storico voto dell’8 e 9 giugno si è aperto un dibattito che sancisce il futuro dell’Europa. Si tratta di una nuova visionaria idea di cooperazione internazionale che, nonostante sia nata più di settant’anni fa, oggi come non mai necessita di un nuovo paradigma politico e che il responso delle urne ha sancito in modo molto chiaro. Nelle prossime ore il presidente Meloni arriverà a Bruxelles, nell’Europa dei grandi e non per un gol di Zaccagni al 98’, per il quale abbiamo tutti esultato: ci arriva forte del consenso del suo Paese, forte di milioni di voti che hanno promosso la sua attività politica, di centinaia di migliaia di persone che hanno scritto il suo nome sulla scheda perché credono che quanto ha fatto in questi anni, e non solo sullo scenario internazionale, sia frutto non di casualità ma di lavoro, studio e preparazione”. Lo ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia Giangiacomo Calovini, capogruppo di FdI in commissione Esteri alla Camera, intervenendo in Aula.
“A fronte di un chiaro auspicio di tutte le forze politiche al cambiamento, le consorterie europee infatti continuano a privilegiare i ruoli e le poltrone, discussi prima e indipendentemente dal risultato delle elezioni, ai programmi. Senza preoccuparsi dell’elettorato, che reagisce con un incremento dell’astensionismo. Il concentrato di burocrazia e ideologia che impregna l’Europa la vede sempre più debole nella capacità di incidere sugli scenari globali. Per questo, la Presidente del Consiglio auspica un impegno alla sburocratizzazione. Ha inoltre ricordato la straordinaria opportunità che l’Italia ha, per conformazione geografica, di rappresentare l’hub energetico e commerciale del Mediterraneo.
Un pensiero commosso, che ha visto tutti i deputati partecipi, è stato rivolto a Satnam Singh, la cui morte disumana deve portare alla condanna dell’Italia peggiore, che vede anche gli scafisti e il caporalato nel mirino del Governo Nazionale e dei programmi europei della legislatura appena iniziata. Insieme alla sfida demografica e all’urgenza di un adeguato supporto agli sforzi per la gestione dei conflitti in corso con l’obiettivo di soluzioni giuste”, aggiunge il deputato di Fratelli d’Italia Antonio Giordano.
“L’Ue prenda atto che i cittadini hanno chiesto un’Europa più forte politicamente, ma più leggera. Un’Europa che non sia più una grande entità burocratica ed ideologica ma diventi un gigante politico che punti a sicurezza, difesa, stabilità, sviluppo economico sostenibile e sostegno alle imprese. Sono questi i nodi fondamentali che richiedono un’azione concertata e una visione comune a livello europeo. L’Italia, consapevole del ruolo di primo piano che riveste all’interno dell’Unione, proceda nel processo di riunificazione europea dei Balcani, interpretando un ruolo da protagonista a Est e a Sud nel Mediterraneo”, conclude il deputato di Fratelli d’Italia e componente della commissione Affari Esteri, Emanuele Loperfido.