I copresidenti del gruppo ECR al Parlamento europeo, Raffaele Fitto e il professor Ryszard Legutko, hanno scritto una lettera al vicepresidente della Commissione europea per la promozione dello stile di vita europeo, Margaritis Schinas, sul nuovo accordo sulla migrazione e l’asilo. Nel testo, i due presidenti hanno dichiarato che: “Il 23 settembre 2020 la Commissione europea aveva annunciato il nuovo accordo sulla migrazione e l’asilo, e durante il Consiglio UE del 24-25 giugno è stato designato ottobre per una nuova proposta. Nell’incontro che Lei ha avuto il 20 settembre 2021 con il ministro dell’Interno italiano, ha dichiarato che bisogna aspettare l’esito delle elezioni tedesche e francesi, cioè maggio 2022, per avere una proposta fattibile. Crediamo che nel frattempo i flussi migratori si fermeranno, o che i trafficanti di esseri umani e i tanti migranti pronti a partire si interesseranno a chi diventerà cancelliere in Germania o presidente in Francia? Tutto questo è inaccettabile – continuano Fitto e Legutko – soprattutto se si considera che nei prossimi mesi l’Europa vedrà molto probabilmente un aumento significativo dei flussi migratori alle sue frontiere esterne orientali e meridionali, causato da un peggioramento dello scenario internazionale e da scelte politiche dell’UE che invece di promuovere responsabilità e solidarietà rischiano di creare nuove divisioni.
Da un lato è necessario rinnovare l’accordo con la Turchia per bloccare la rotta dei Balcani orientali, dall’altro l’Ue sta facendo pochi sforzi per fermare le migrazioni nel Mediterraneo centrale, o per evitare che i confini orientali dell’Ue siano esposti a un massiccio flusso migratorio a causa delle recriminazioni di Lukashenko.
Per questo motivo – concludono i due presidenti del gruppo ECR – ci auguriamo che su questo tema, come su altri, ci sia presto un dibattito e una proposta in grado di dare risposte concrete ai bisogni e alle aspettative dei cittadini europei. Sarebbe inaccettabile che la Commissione europea non riuscisse a dare risposte a un problema complesso come quello dell’immigrazione rinviando la questione per interessi elettorali per favorire o sfavorire una parte politica o l’altra.”