“Andrebbe ricordato a coloro che insorgono contro Giorgia Meloni per aver semplicemente letto passaggi inaccettabili del Manifesto di Ventotene ed essersene dissociata, che – per il bene dell’Italia – i Padri Costituenti scelsero la strada della democrazia, del rispetto della volontà popolare e della libertà di espressione. Nel documento tanto celebrato e pochissimo letto si parlava invece di dittatura del partito rivoluzionario, ovviamente partito unico, e di una lontana epoca di democrazia e libertà che poteva arrivare solo quando tutti avranno le stesse opinioni del partito unico. Chi attacca Giorgia Meloni vuol forse dire che i Costituenti sbagliarono?”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan.
“Oggi è caduto il Muro di Berlino, anche in Italia. Senza bisogno di urlare o di inveire come stanno facendo le sinistre, Giorgia Meloni ha semplicemente letto un testo che ben pochi conoscevano integralmente, nonostante sia stato elevato a testo sacro, anche qui al Parlamento europeo. E in conclusione ha giustamente spiegato che seppure è legittimo adorare un testo con venature antidemocratiche, illiberali, che auspicava la cancellazione delle nazioni, c’è chi altrettanto legittimamente non lo ritiene rappresentativo dell’Italia e dell’Europa del futuro. Ha ragione la presidente del Consiglio Giorgia Meloni: l’Europa del Manifesto di Ventotene non è la nostra.
Con tutto il rispetto per degli uomini coraggiosi che hanno sofferto la prigionia per difendere le loro idee, l’Europa disegnata da Spinelli e compagni era già fuori dalla storia nel 1941, figuriamoci oggi. Ci sta che la sinistra si tenga strette le proprie radici comuniste; è meno comprensibile la sua difesa ancora adesso di una società dove non conta la volontà popolare, ma la dittatura di un partito rivoluzionario. E non fa nulla per nasconderlo, neppure nelle aule parlamentari”, sottolinea il co-presidente dei Conservatori al Parlamento europeo, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini.
“Il re è nudo. La coraggiosa operazione verità di Giorgia Meloni sul Manifesto di Ventotene sbriciola uno degli ultimi feticci della sinistra finto-europeista e ne evidenzia la sua vocazione all’intolleranza. Nell’isteria collettiva nessuno a sinistra riesce ad argomentare una risposta nel merito e, non potendo difendere un testo che inneggia alla dittatura socialista e alla soppressione della proprietà privata, gridano al solito fascismo che ritorna e alla memoria oltraggiata dei confinati antifascisti.
Questa gazzarra rivela una verità piuttosto semplice: se c’è qualcuno che non ha fatto appieno i conti con la propria storia è proprio la sinistra, che a distanza di 80 anni non riesce ad ammettere che il Manifesto di Ventotene conteneva affermazioni inaccettabili e che, se qualcuno allora lo avesse messo in atto, oggi non vivremmo in una democrazia liberale. E oggi il presunto europeismo della sinistra, alimentato dallo spirito di Ventotene, altro non è che un progetto illiberale di annullamento delle identità nazionali e di annichilimento dell’iniziativa privata a colpi di burocrazia e di ideologia green”, afferma in una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza.