“Tramite i miei legali ho presentato, in qualità di Senatore della Repubblica e di Responsabile nazionale del Dipartimento di Fratelli d’Italia Pari Opportunità, Famiglia e valori non negoziabili un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma, per valutare i profili di illegittimità in relazione alle pubblicità on line di servizi di maternità surrogata”. Ad annunciarlo la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti.
“Nei mesi scorsi, spiega la senatrice Rauti, sono comparsi numerosi post, pubblicati sui social Facebook ma anche su siti web, reiterati ed insistenti, attraverso annunci a pagamento finalizzati a pubblicizzare l’offerta del ricorso all’utero in affitto ed alla maternità surrogata, con le indicazioni delle relative cliniche operative in Stati esteri, nei quali tale pratica è consentita. Il mio esposto di querela/denuncia richiama il principio per il quale nell’ordinamento italiano, l’utero in affitto e la maternità surrogata costituiscono un reato penale”.
“E’ inconcepibile ed inaccettabile, denuncia la responsabile del Dipartimento Pari Opportunità, Famiglia e valori non negoziabili, che tali pubblicità compaiano impunemente sulle pagine italiane dei siti web e dei social, che rappresentano una palese violazione senza considerare che la surrogazione di maternità è abominevole, e si basa sullo sfruttamento del corpo femminile e delle condizioni di povertà. La stessa sentenza del 2017 della Consulta dichiara che l’utero in affitto offende la dignità della donna, introducendo nuove discriminazioni nelle relazioni umane e di genere attraverso il commercio di bambini su ordinazione, degradati ad oggetto di mercato e di compravendita”.
“Fratelli d’Italia è da sempre schierata contro la pratica della maternità surrogata e il presidente Giorgia Meloni è la prima firmataria del disegno di legge per rendere perseguibile questa pratica anche se usufruita all’estero, considerata come reato universale. Deve essere chiaro che la maternità surrogata non è altro che un commercio lesivo dei diritti del bambino, della dignità della donna gestante, ma anche dell’istituto dell’adozione e delle norme previste dalla Legge per la tutela dei minori”, conclude la senatrice Rauti.