Dopo il caso Sangineto serve maggiore deterrenza. L’on. Walter Rizzetto (FDI-AN) del Comitato Terra Nostra ha presentato alla Camera dei Deputati una proposta di legge che prevede l’inasprimento delle pene per l’uccisone ed il maltrattamento di animali. Rizzetto, vice Presidente della Commissione Lavoro alla Camera, già da tempo impegnato sul tema, chiede fino a 5 anni di carcere per chi uccide un animale per crudeltà. Nella proposta di legge Rizzetto fa espresso riferimento al recente caso accaduto in Calabria, dove quattro ragazzi hanno torturato e ucciso per puro divertimento un cane che viveva libero a Sangineto (CS).
“E’ necessario modificare la normativa sui reati contro gli animali –afferma Rizzetto – le pene attualmente previste non assicurano un adeguato livello di deterrenza e il grave episodio di Sangineto lo dimostra, considerando che i quattro colpevoli rischiano solo pochi mesi di carcere per un reato così violento e ingiustificato in danno di un essere inerme”.
“Dietro la selvaggia uccisione di un animale – continua il deputato – emerge la pericolosità per la società di chi si macchia di questi riprovevoli delitti, che è potenzialmente in grado di compierli anche nei confronti delle persone. Tra l’altro, – ha concluso Rizzetto – i reati contro gli animali vanno perseguiti con pene certe e più rigide anche per evitare derive giustizialiste dei cittadini, come si è visto nel caso di Sangineto”.